• Scelta vegana (e non): recuperiamo antichi legumi dimenticati

    Cicerchia (Lathirus sativus)
    Cicerchie

    La cicerchia è un legume completamente scomparso dalla tavola degli italiani, nonostante, al pari degli altri legumi, si vanti di possedere numerose proprietà nutrizionali. Forse le cause sono da ricercare in una difficile cottura e limitata digeribilità.
    La cicerchia veniva coltivata già nell’Antico Egitto e utilizzata per preparare zuppe e pani o focacce. E’ una coltura presente in Asia, Africa orientale, Europa, detta “coltura di assicurazione” perché resiste anche quando le altre colture falliscono, in aree tendenti alla SICCITA’ e alla CARESTIA. Anzi! La mancanza di acqua le conferisce un sapore farinoso e gradevole.
    Si contano almeno 20 specie diverse.

    Caratteristiche nutrizionali:
    Ricca in CALCIO e FOSFORO, contiene proteine e amidi, vitamine B1, B2, PP e fibre alimentari. E’ molto adatta ai vegetariani che tendono a sentirsi deboli ed astenici. Viene consigliata nell’affaticamento cerebrale, nei disturbi della memoria, quindi a studenti e anziani.
    La cicerchia si presta alla perfezione per ricette vegetariane, ma si lega bene anche alla cucina tradizionale.

    Tossicità
    Le cicerchie sono semi che si presentano ‘secchi’ e vanno sottoposti ad un lungo ammollo prima di cuocerli, di 8 o 12 ore, cambiando l’acqua due o tre volte. L’ACQUA DI AMMOLLO VA ELIMINATA PERCHE’ CONTIENE UNA SOSTANZA TOSSICA (LATIRINA) RESISTENTE ALLA COTTURA CHE PUO’ DARE PROBLEMI AL SISTEMA NERVOSO E PUO’ PORTARE ALLA PARALISI DEGLI ARTI INFERIORI (vedi latirismo).

    Curiosità
    Antico detto: “Sei come una cicerchia” ovvero … non vali niente!, infatti le cicerchie erano il cibo che mangiavano i contadini in tempi di miseria.

    Il termine cicerchia deriva dal latino cicercula, diminutivo di cicer (ceci).

    In Inglese cicerchia si dice Chickling, in Francese Gesse.

    La zuppa di cicerchie è uno dei piatti tipici della cucina marchigiana. La cicerchia, infatti, è la leguminosa simbolo di questo territorio. La cicerchia è inoltre tipica della regione abruzzese e molisana. Per le loro cicerchie, le Regioni Lazio, Molise, Marche, Puglia e Umbria hanno ottenuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e forestali il riconoscimento di Prodotto agroalimentare Tradizionale italiano (PAT).
    (Vedi: https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3276)

    Sagre: Festa della cicerchia di Serra De’ Conti (AN), a novembre.

    Ricetta consigliata: Minestra di cicerchie
    Ingredienti:
    200 g Cicerchie, 120 g Passata di pomodoro, 1 Aglio a spicchi, qualche foglia Mentuccia, 1 ciuffo Prezzemolo, 3 cucchiai Olio d’oliva extravergine, Sale q.b., Pepe q.b., Pane casareccio a fette per accompagnare-
    Preparazione:
    Mettere le cicerchie in ammollo e lasciarle per almeno 24 ore dopodiché lessarle in abbondante acqua bollente per almeno 2 ore.
    1. Scolare le cicerchie avendo cura di conservare un poco del liquido di cottura e versarle in una padella con un filo d’olio, la mentuccia spezzettata, lo spicchio d’aglio tritato e il prezzemolo pure tritato.
    2. Lasciare insaporire per 5 minuti poi aggiungere la passata di pomodoro.
    3. Lasciar sobbollire a fiamma media per circa 10 minuti, poi aggiungere il liquido di cottura caldo regolando la quantità secondo i propri gusti e proseguire la cottura per altri 10 minuti, regolare di sale e pepe e servire subito, accompagnando la minestra con fette di pane casareccio.

    Fonti:
    Diete vegetariane, esercizio fisico e salute – Iacopo Bertini e Michelangelo Giampietro (2006), Il Pensiero Scientifico Editore.
    www.alimentipedia.it
    www.cookaround.it
    www.buonissimo.org

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